NOVEMBRE/TEATRO CARCANO/IL BERRETTO A SONAGLI/5/5
03.06.2020 16:23
IL BUFFONE TRAGICO
Il berretto a sonagli è portato dallo svergognato, che si aggira per la città deriso dai normali, dai sani e dagli onorevoli. Il berretto a sonagli non verrà indossato da nessuno degli svergognati, ma diverrà il premio/fardello di colei che, dicendo la verità, è incappata in troppi buon costumi per poterli aggirare tutti.
Beatrice, interpretata con maestria da Roberta Caronia, che con fisicità da danzatrice esprime il progressivo tracollo verso la follia pirandelliana, è uno dei personaggi più curati dalla regia di Valter Malosti (anche interprete di Ciampa). Lei incarna il testo stesso in questa reinterpretazione: è dura, scorretta, antimaschilista e femminista, forte e sola. Si accascia, si atterra, si muove come se progressivamente perdesse o ritrovasse i propri gesti autentici, lontani da quelli di moglie e signora. Vincitrice o perdente? Si resta sul filo tra verità e menzogna.
Un testo che, nella sua rilettura, si ricongiunge perfettamente al testo-madre: nasce, infatti, come testo dialettale e Malosti lo mantiene, corredandolo di un italiano regionale per maggiore chiarezza espressiva, ma comunque musicale e colorito come il dialetto siciliano. La scelta di questa lingua, a discapito dell’italiano standard, è in linea con la violenza e la tragica espressività della storia e del corredo che le viene dato. Infatti, dalle luci alla scenografia, tutto si presta ad annunciare la molesta sconfitta, la precarietà della ragione e della verità, il tracollo sempre imminente. La scenografia è disturbante e conturbante, uno spazio in cui muoversi sembra troppo difficile ma alla quale i personaggi sono del tutto abituati, sulla quale si muovono leggeri e disinvolti. La scenografia è il contesto dell’episodio, in toto; è la società dell’epoca e anche la nostra.
Oltre a Beatrice e Ciampa, molteplici personaggi entrano ed escono in fretta e furia da quella casa, annunciandosi al citofono. La servetta Fana (Maria Lombardo), Donna Assunta (Paola Pace, che interpreta anche la Saracena), Fifì (Vito Di Bella), Alfio (Paolo Giangrasso) e la moglie di Ciampa (Roberta Crivelli). Tutti, a loro modo, bocche di verità, della verità propria alla Sicilia perbene del primo Novecento, tutti artefici della tragedia/commedia di Beatrice e di Ciampa. Ogni personaggio è ostacolo e nemico per tutti.
Al Carcano dal 28 novembre all’8 dicembre, Il berretto a sonagli di Pirandello viene riportato all’antico splendore primigenio: Malosti, riaggiustando testo e regia, porta in scena uno spettacolo fedele. È il modo migliore per ritrovare Pirandello a teatro.
Roberta Pasetti*
Collaboratrice di "Teatro a Milano"